Qualcuno li chiama racconti brevi

Le scale

Si dissero addio, lei uscì. Lui continuò a dare le spalle alla porta per diversi minuti. L’orgoglio lo teneva stretto. Gridò il suo “ma vaffanculo”, diede un calcio alle sue catene impalpabili e si precipitò giù sperando che non fosse troppo tardi. Nella massa di gente che passava sotto casa non la trovò. Risalì le scale piangendo. Sull’uscio lasciato aperto per la fretta c’era lei che sorrideva tra le lacrime. Subito dopo aver scalciato l’orgoglio aveva giustamente preferito l’ascensore.

L’assassino

Sapeva essere dolce, tenero e simpatico a modo suo. Ma lui, prima di tutto, era un assassino. Questa era la sua natura. Da quando gli avevano messo in mano un’arma, una foto e un “uccidilo” aveva fatto solo quello e pure fottutamente bene. Tra i tanti rischi del mestiere c’era quello di innamorarsi di una sua vittima e così gli capitò. Quando lei tra le sue braccia disse: “Uccidi chi mi farà questo” capì quanto grande può essere l’amore. Quando la lama gli entrò nel petto provò una strana euforia che, non essendo esperto, confuse con la gioia.

Il Folle

Era una città bellissima, a strapiombo sul mare. D’estate le donne più belle prendevano il sole sotto la sua finestra. Guardava le loro pelli dorate abbrustolite dal sole, umide per il leggero sudore e le creme solari. Impazziva più di quanto fosse già folle. Un giorno, eludendo i suoi guardiani, arrivò sotto gli ombrelloni. Era talmente pazzo che gli venne in mente di essere l’uomo più bello e affascinante del mondo. Ma voi non potete capire quanto fosse illimitata la sua follia. Pensate, ci riuscì veramente. Contò quindici corpi posseduti, dieci cuori spezzati, venti labbra baciate, trenta promesse di matrimonio, dodici impegni a rivedersi la notte seguente per far l’amore sotto le stelle. Quando tornò nella sua stanza, ad osservare un mondo che non gli apparteneva, dimenticò tutto. Gli rimase per anni solamente un brivido nel petto a cui non seppe dare un nome.

Promessa

Dovevano sposarsi il lunedì successivo. Pensava, nei pochi momenti lontani dalla pressante e pedante famiglia di lei, che la galera in un paese africano sarebbe stata meno spaventosa. Più di tutto, lo distruggeva il dover fare attenzione alle parole della pro zia. Vecchia rimbambita. “Finché morte non vi separi” gli ripeteva il cervello masochista. Contava gli errori della sua vita, cercava una grave colpa che giustificasse quel tormento. Non la trovava. Solo alla fine capì che non era quello che voleva e che gli avrebbe rovinato la vita. Certo, gridare il suo “non è giusto” al momento del fatidico “lo voglio” non fu molto carino ma le maldicenze e le offese della famiglia di lei furono soltanto un sollievo.

Maria

Maria diceva in giro che collezionava amanti. Non dispensava i particolari piccanti delle sue relazioni libertine. Sapeva che nelle risate divertite delle amiche e dietro i “brava, fai bene” c’era solo il disprezzo per una zoccola di prima classe. In realtà Maria non conosceva uomo. Aveva così tanta paura che per difendersi recitava la parte della mangia-uomini. Quando il primo riuscì a superare le sue barriere, invece che la passionale amante trovò l’inesperta bambina che amava piangendo. Guardarla negli occhi all’apice del piacere fu la causa di quella frase detta a mezza bocca e con il cuore tremante: “Ecco, sono fregato”.

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11 risposte a Qualcuno li chiama racconti brevi

  1. vince2006 ha detto:

    apprezzo l’apprezzamento

  2. icittadiniprimaditutto ha detto:

    Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

  3. semprevento ha detto:


    ecco qua…..penso ci stia davvero bene!!!
    …adoro questo video…in bianco e nero..Lui e Lei…
    la canzone…e i tuoi frammenti di parole…
    vedi? ho mantenuto la parola… ho letto ..ho incamenrato..ma non saprei mai emularti!
    Quindi………….. dormi tranquillo!
    Di Vince ce n’è uno solo!

  4. vince2006 ha detto:

    Grazie. Fortunatamente c’è anche il vento a farmi compagnia e a farmi montare la testa 🙂

    • semprevento ha detto:

      …un si vive di solo vento..però d’estate fa tanto comodo!!!
      beh…ascoltati Rino…l’era tanto un ragazzo in gamba…
      le mie puoi sentirle in altro momento….
      allora posto la gallina… e ti lascio il link!!!!
      spetta qui!

  5. semprevento ha detto:

    ecco fatto!!!
    mica scherzo!!!
    c’ho messo ajò perchè l’ho scattata domenica a capoterra…
    nel giardino del dirimpettaio…che non solo ha le galline ma ha pure il gallo…quindi….

    • vince2006 ha detto:

      Non c’è niente nel link. Pagina vuota. Bo. Comunque ho sentito quella dei texas, bella. Ora sto sentendo Seduction. Il violoncello è uno dei miei strumenti preferiti. questa sa molto di un film enigmatico e avventuroso. Tipo le 4 piume. Non so perché ma me lo ha ricordato. Appena finisce e se internet vuole sento le altre

  6. vince2006 ha detto:

    Comunque tra le canzoni vince Lauzi. Bellissima.

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